Il vestito verde e bianco di Rossella O’ Hara in Via col Vento, i completi firmati Armani per Kevin Costner in Intoccabili, l’abito da ballo di Claudia Cardinale ne Il Gattopardo: alcune delle scene più iconiche del cinema si sono impresse nella nostra memoria anche grazie ai costumi di scena dei protagonisti. Il merito è del costumista, fondamentale professionista dello spettacolo: il costume designer è colui che progetta e realizza gli abiti per le scene di un film, di uno spettacolo televisivo o teatrale. In Italia, poi, abbiamo una scuola di costumisti da Premio Oscar: Milena Canonero, Massimo Cantini Parrini… i nostri designer sono nomi conosciuti in tutto il mondo. Sei curioso di saperne di più sul lavoro del costumista per il cinema? Continua a leggere.
Chi è il costumista
Il costumista è la figura professionale che si occupa di vestire gli attori, di costruire la loro immagine in un film o in uno spettacolo teatrale o televisivo sulla base delle indicazioni di sceneggiatura e di regia. Per diventare costumista ci sono percorsi ad hoc nelle scuole d’arte o di cinema, ma questa professione può essere svolta anche da sarti specializzati nel settore dello spettacolo. Generalmente sui set cinematografici il costumista lavora in modo autonomo o come dipendente della casa di produzione (cinematografica, televisiva, teatrale).
Come lavora il costumista
Prima di entrare nel merito del lavoro del costumista, occorre fare una distinzione tra il lavoro del costume designer e dello stylist: il primo si occupa di “vestire” il personaggio tenendo conto del profilo fisico e psicologico delineato in sceneggiatura; il secondo crea per l’attore/attrice un’immagine coerente al personaggio, valorizzando la sua fisicità ma anche il capo di abbigliamento (tanto più se realizzato da una casa di moda).
In un articolo, qui sul blog, ti abbiamo raccontato tempo fa i trucchi e gli effetti speciali utilizzati da make up artist e scenografi, presupponendo che queste figure professionali si trovino spesso a lavorare insieme: e infatti è compito del costume designer coordinare il lavoro del truccatore e del parrucchiere, per collaborare con lo scenografo. Ma il lavoro del costumista presuppone anche la collaborazione con altri professionisti, come lo sceneggiatore, il regista, lo scenografo, il direttore della fotografia e il sarto di scena. Infine, non dimentichiamo la produzione: per i costumi viene stanziato un budget, che deve essere rispettato.
Creare l’universo del film è un lavoro di squadra, in cui tutte queste figure devono muoversi in sintonia. Il costumista è una figura che partecipa sia durante la fase progettuale e creativa, per l'ideazione e la realizzazione dei bozzetti, sia durante le riprese (generalmente i set dispongono di una propria sartoria).
3 storie di costumi Premio Oscar
Il cinema indipendente funziona in modo diverso ma, siccome ci piace sognare, vogliamo sbizzarrirci raccontandoti 3 casi in cui i costumi hanno creato l’immaginario del film. Ovviamente, sono tutti filmoni!
- Vestire la regina Marie Antoinette – I costumi del film di Sofia Coppola, opera della celebre costumista torinese Milena Canonero (4 Oscar ai migliori costumi, tra cui proprio Marie Antoinette), sono stati ritenuti dalla critica la migliore interpretazione cinematografica contemporanea dell’abbigliamento del Settecento. Insieme a Canonero hanno lavorato al film sei assistenti designer, che si sono occupati della creazione dei vari costumi; mentre le scarpe sono state disegnate e prodotte appositamente per il film da Manolo Blahnik.
- Le ballerine di Black Swan – Il Cigno Nero, film del 2010 diretto da Darren Aronofsky, ha visto all’opera le due costumiste Kate e Laura Mulleavy che si sono ispirate per i tutu e gli abiti della danzatrice protagonista (interpretata da Natalie Portman) alle famose ballerine del pittore impressionista Edgar Degas. Lo spettacolare tutu nero, in particolare, è stato decorato con cristalli di Swarovski.
- La La Land, tra cinema classico e contemporaneo – Il film di Damien Chazelle del 2016 è reso indimenticabile anche dalle scenografie e dai costumi, soprattutto dagli abiti indossati dal personaggio di Emma Stone: Mia. Iconico l’abito giallo della scena del tip-tap ma, soprattutto, il vestito verde della sequenza del planetario. Quest’ultimo è uno di quei casi in cui il colore dell’abito era indicato in sceneggiatura, verde come quello indossato da Judy Garland in A star is born del 1954. La costumista Mary Zophres ha inoltre spiegato che c’è una simbologia legata ai toni degli abiti, scelti non solo in armonia con i colori di Emma Stone.
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