Quando pensiamo al cortometraggio, spesso, pensiamo al "fratello minore” del lungometraggio: a un film breve, piccolino, meno importante. Ma non c’è niente di più falso: cortometraggio e lungometraggio sono semplicemente generi cinematografici differenti, con linguaggi diversi e varianti anche nelle metodologie di realizzazione. In questo articolo ti spieghiamo che cosa significa “cortometraggio”, in che cosa si differenzia dal lungo (indovina: non è solo la durata) e come fare a realizzarne uno.
Il cortometraggio è un film breve?
La domanda è tutt’altro che scontata. Per esempio, lo sapevi che è un cortometraggio – da normativa italiana – è un’opera che dura fino a 75 minuti? E che il primo film della storia del cinema è stato un cortometraggio? Ma andiamo per ordine. Si definisce cortometraggio un film di vario genere (animazione, horror, thriller, sperimentale, documentario, comico) di durata breve. Quanto breve? Parliamone. Nel comune sentire, un corto ha generalmente durata compresa tra 15 e 30 minuti; ma il famoso Festival international du court métrage de Clermont-Ferrand ammette una durata fino a 40 minuti e la definizione che ne dà la Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana è di film inferiore a 75 minuti. In origine, i cortometraggi hanno ottenuto il loro nome dalla lunghezza della pellicola su cui erano girati: nei lunghi ammontava a svariate migliaia di metri, mentre nei corti il “metraggio” si riduceva. Ma parliamo degli albori del cinema: oggi, definire il cortometraggio in base a quanto dura è molto riduttivo.
(Breve) storia del cortometraggio
Il cinema è nato con un cortometraggio: le prime opere dei fratelli Lumierè, di Georges Méliès, di David Wark Griffith erano tutte brevi. Il primo corto della storia del cinema è L’Arrivée d’un train en gare de la Ciotat dei Fratelli Lumiére: 35 secondi di azione e terrore, che nel 1896 sono stati sufficienti a mettere in fuga i primissimi spettatori del cinema. La poca pellicola a disposizione, la ristrettezza di mezzi economici e la mancanza di sonoro sono elementi che portavano i pionieri del cinema a prediligere il corto, ma si trattava anche di una necessità stilistica: siamo agli albori del cinema e qualsiasi concetto di “sceneggiatura” doveva ancora svilupparsi. In compenso, però, c'erano già in queste opere tutti gli elementi del cinema di oggi: regia, fotografia, direzione degli attori… e persino effetti speciali!
Il cortometraggio è stato il genere utilizzato da tutti i pionieri della Settima Arte, ciò che ha concesso loro di esplorare questo nuovo media e le sue moltissime possibilità, nonché di esercitarsi con la tecnica cinematografica. E, se ci pensi, anche oggi quando si inizia a fare cinema è difficile si incominci dal lungo: il primo terreno di sperimentazione è il cortometraggio. Sebbene il corto sia stato - a tutti gli effetti - il "papà" del cinema, ha dovuto attendere gli anni Ottanta del Novecento per essere rivalutato: è in questo periodo che iniziano a nascere i primi concorsi e i festival dedicati; con la diffusione del digitale, poi, e l’abbassarsi dei costi di produzione, numerosi autori hanno cominciato a realizzare cortometraggi che raggiungevano (e superavano) per qualità i lunghi. Oggi i corti sono parte integrante dei grandi concorsi cinematografici - da Cannes e Venezia - e dominano anche i Premi Oscar con tre categorie: Miglior cortometraggio, Miglior cortometraggio animato, Miglior cortometraggio documentario.
Caratteristiche del cortometraggio
Abbiamo già visto che la durata, per quanto sia un requisito fondante della definizione di cortometraggio, non ne esaurisce il significato. A caratterizzare questa forma espressiva è più che altro la peculiarità di sviluppare la trama in un tempo ridotto (non in assoluto, come abbiamo visto, ma rispetto al lungometraggio): per questo diventa una palestra per aspiranti registi e sceneggiatori. Soprattutto oggi, dove i film si sviluppano in sequel, prequel, spin off e reboot, quale modo migliore di iniziare a fare cinema se non da un formato che presuppone una durata specifica, un inizio, uno svolgimento e una fine? Il corto permette agli autori esordienti non solo di sperimentare il set, con tutte le sue professioni (registi, dop, attori, truccatori, scenografici, tecnici luci) ma anche di cimentarsi con un’idea cinematografica, con un soggetto, una struttura e uno script che rispettino i canoni della narrazione per il cinema.
3 cortometraggi di registi famosi che puoi vedere su YouTube
Dicevamo che moltissimi autori si sono cimentati con dei cortometraggi, dimostrando anche in questa forma espressiva il loro talento e la coerenza con ciò che hanno raccontato nel lungo. Abbiamo selezionato 3 cortometraggi, bellissimi, di registi famosi: la buona notizia è che sono tutti disponibili su YouTube.
- The Audition, Martin Scorsese (2015) - Diretto e interpretato da Scorsese, con due o tre attorini di cui forse hai sentito parlare: Robert De Niro, Leonardo di Caprio, Brad Pitt. Nel 2015 Melco Crown Entertainment commissiona a Scorsese un corto (che in realtà è uno spot) per promuovere - indovina un po’ - i suoi casinò. Budget? 70 milioni di dollari. Lo puoi guardare, in inglese con sottotitoli, su YouTube.
- Episodio #10 (da 11'09"01 - September 11), Sean Penn (2002) - Nel 2002 la raccolta 11'09"01 - September 11 riunisce undici registi famosissimi per dirigere altrettanti corti dedicati all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001: l’episodio 10 è affidato a Sean Penn ed è una delle opere cinematografiche più belle mai realizzate sul tema. Puoi guardare l’intero cortometraggio su YouTube.
- Hotel Chevalier, Wes Anderson (2007) - Prequel del suo stesso film Il treno per il Darjeeling, Anderson recluta Jason Schwartzman e Natalie Portman, li mette in una stanza di albergo a Parigi e… il resto è semplicemente Wes Anderson. Presentato come evento speciale alla 64 Mostra del Cinema di Venezia, insieme al lungometraggio Il treno per il Darjeeling, il corto è disponibile su YouTube.
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