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Promuovere un cortometraggio: conviene affidarsi a una casa di distribuzione e quanto costa?

06-04-2022 12:19

Aurora Tamigio

Consigli, Festival cinema indipendente, Filmfreeway, Promuovere un corto, Distribuzione,

Promuovere un cortometraggio: conviene affidarsi a una casa di distribuzione e quanto costa?

Promuovere il corto autonomamente o rivolgersi a una casa di distribuzione? Ti raccontiamo la nostra esperienza.

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Se è vero che i festival del cinema sono uno dei canali più adatti a promuovere un cortometraggio, va anche detto che non è facile orientarsi nel mare magnum di contest e rassegne. Come faccio a essere sicuro che un concorso è davvero adatto al mio cortometraggio? Quanto tempo mi occorre per sfogliare tutti i festival dedicati a un certo genere cinematografico? È meglio partecipare a un festival piccolo e dedicato oppure a uno grande e prestigioso? 

 

Ogni autore o casa di produzione, nel momento in cui vuole presentare il proprio corto a un festival del cinema, si trova a dover scegliere tra due strade. La prima: occuparsi autonomamente della promozione del film. La seconda: stipulare un contratto con una casa di distribuzione. La domanda che ci siamo posti, e che sappiamo essere il dubbio di molti filmmakers è: quale delle due vie mi assicurerà il maggiore successo? Ovviamente, non esiste una risposta definitiva. Quello che possiamo fare, ancora una volta, è raccontarti la nostra esperienza

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Cortometraggi e festival: da dove iniziare

Su questo tema siamo entrati più nel dettaglio nell’articolo dedicato ai festival del cinema indipendente. Il nostro consiglio è iniziare sempre dal cercare i contest più adatti al proprio cortometraggio sulla piattaforma Filmfreeway: registi e autori, dopo aver creato un account gratuito, possono navigare alla ricerca del festival più adatto a cui inviare il proprio progetto, consultando i programmi e i vincitori delle edizioni precedenti, in modo da farsi un’idea sulla rassegna. Una volta scelto il festival, iscrivere il proprio cortometraggio su Filmfreeway è semplicissimo. E altrettanto facile è monitorare, attraverso la piattaforma, l’avanzamento della selezione: i corti scelti vengono contattati dall’organizzazione direttamente sulla piattaforma o attraverso i contatti condivisi dall’autore.

Noi abbiamo seguito questa strada per il nostro corto L’Incontro: dopo un attento lavoro di ricerca e selezione, lo abbiamo inviato ai festival che ci parevano più interessanti. L’Incontro è stato selezionato a circa una trentina di rassegne e premiato al Padova 4th Wall Indie Festival per il Miglior Montaggio.

 

Vogliamo tirare le somme? Portare avanti questa strategia ha necessitato parecchio studio, tempo ed energie per imparare a destreggiarsi su Filmfreeway (anche perché era la nostra prima volta!). Ma avere pieno controllo e autonomia sul nostro cortometraggio ci ha permesso di scegliere bene a quali rassegne mandarlo. In fondo, nessuno conosce il tuo film bene quanto te.

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Promuovere un corto con una casa di distribuzione

L’alternativa è affidare il proprio lavoro a una società di distribuzione, che si occupa di diffondere il cortometraggio oltre a donare autorevolezza e storicità al tuo progetto. Noi ci abbiamo provato nel 2020. Con lo scoppiare della pandemia da Covid-19, le produzioni ferme e i festival cinematografici rimandati a data da destinarsi, abbiamo pensato che era tutto troppo per noi. E così ci siamo buttati in una nuova avventura: avevamo un corto pronto da tempo, Homefish, i cui temi erano tornati particolarmente di attualità con l’esperienza della pandemia (l’alienazione, la claustrofobia), e abbiamo deciso di contattare una società di distribuzione specializzata in cortometraggi. Ci ha risposto in breve tempo, confermandoci che il corto era di suo interesse e che accettava di promuoverlo.

 

Cosa aspettarsi da una casa di distribuzione? Perlopiù analisi, strategia e selezione. In alcuni casi, anche vendita in mercati internazionali o nazionali della propria opera. Alla luce della sua vasta conoscenza del panorama cinematografico, la società di distribuzione è in grado di selezionare i festival migliori a cui sottoporre il cortometraggio e pianificare la giusta strategia di comunicazione, consigliandoti le mosse giuste. Tramite la collaborazione con la casa di distribuzione, inoltre, è possibile entrare in contatto con un universo di professionisti in grado di darti suggerimenti per la promozione del tuo corto e guidarti nei mesi di lavoro a venire. 

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Purtroppo, almeno per noi, non è andata così. La nostra esperienza con una società di distribuzione è stata piuttosto deludente: ci siamo trovati in una situazione in cui le comunicazioni erano rare e frammentarie (complice anche la pandemia, certamente) e dove nessuno pareva davvero conoscere il nostro corto o occuparsene con la cura che noi, da produttori e autori, ci saremmo aspettati. Non venivamo aggiornati sui criteri per cui veniva scelto un festival rispetto a un altro, non ricevevamo comunicazione tempestiva delle selezioni, non abbiamo ottenuto alcun supporto nella comunicazione social o nella promozione web.

 

Vogliamo tirare le somme? Non fatichiamo a dire che il lavoro della casa di distribuzione è stato meno efficace di quello svolto dal nostro team, in autonomia. Questo non è per forza un demerito della società di distribuzione, forse dobbiamo solo darci una grande pacca sulle spalle! A parte gli scherzi, torniamo alla domanda dell’inizio: promuovere il corto autonomamente o rivolgersi a una casa di distribuzione? Per noi, al netto dei risultati ottenuti, l’unica discriminante è il fattore tempo. Hai buona volontà e sei disposto a trascorrere ore su Filmfreeway a cercare il festival giusto per il vostro corto? Provaci da solo.

Senti di non avere risorse né tempo a disposizione per questa attività di ricerca e studio? Vuoi certificare il tuo lavoro (soltanto un distributore può farlo) e storicizzarlo o provare a venderlo? La società di distribuzione può aiutarti. Infatti, una ragione per cui valga la pena pagare un distributore (serio) è che ti da credibilità come regista: il tuo corto “esiste” solo ed esclusivamente se un distributore lo sostiene. Lo stesso discorso si può applicare nel campo dell'editoria: qual è la differenza tra lo scrittore che pubblica con un editore e un altro invece che si affida al self publishing? Per l’appunto: la credibilità e l'autorevolezza acquisita.

Attenzione, però. Soprattutto una piccola casa di produzione scoprirà che i prezzi richiesti dalla distribuzione per i suoi servizi non sono irrisori: si sta attorno ai 2000 euro (minimo) per un contratto di un anno, incluso il budget iniziale per l'iscrizione ai festival. Non tutti hanno questi mezzi. Optando per la distribuzione autonoma, d'altra parte, puoi risparmiare denaro e scegliere, invece, di investirlo in festival - più rilevanti - la cui iscrizione è a pagamento. Pensaci su.

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Speriamo che questo articolo (per quanto pieno di affermazioni scomode!) ti sia stato utile. Se vuoi parlare tra filmmakers della distribuzione del tuo cortometraggio, siamo a disposizione. La nostra APS offre supporto a registi e autori per consigliarli sulla strategia più adatta alla promozione del proprio corto. Contattaci per saperne di più.


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